Santa Messa, Piazza degli Eroi. Parole di benvenuto dell’Em.mo Card. Péter Erdő, Arcivescovo Metropolita di Esztergom-Budapest e Primate d’Ungheria

Beatissimo Padre!
La ringraziamo di cuore per aver accettato l’invito a presiedere personalmente la grande celebrazione a 
conclusione del 52° Congresso Eucaristico Internazionale!
Sin dai tempi di Papa San Giovanni XXIII, i Congressi Eucaristici e soprattutto le Sante Messe conclusive sono considerate come Statio Orbis, ossia come celebrazioni eucaristiche che manifestano anche visibilmente la formazione di un’unica grande comunità intorno alla Mensa del Signore. Questa celebrazione eucaristica di oggi è un fortissimo simbolo che segna la nostra unità attorno a Cristo, sotto il successore di San Pietro con i vescovi provenienti da tutto il mondo, con i sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose e con tutti i fedeli. La rappresentanza ecumenica dimostra il nostro comune desiderio di unità di tutti i battezzati. È una gioia speciale poter avere qui, oggi, insieme a noi, Sua Beatitudine Bartolomeo I, Patriarca di Costantinopoli. 
La presenza anche di non cristiani, specialmente dei rappresentanti dell’ebraismo, ma anche di coloro che hanno un’altra visione del mondo, rappresenta per noi un segno vivo dei tempi, cioè la vocazione della Chiesa in seno all’umanità come messaggero di Cristo tra le nazioni. È lui stesso, Gesù Cristo, che è sorgente delle acque vive, e compie la promessa escatologica del Salmo (Sal 87, 6): «Tutte le mie sorgenti sono in te». Cristo in noi, Cristo nell’Eucaristia, è fonte della vita e della felicità eterna per tutti i popoli che vuole arrivare alle genti attraverso la nostra testimonianza e il nostro annuncio, attraverso la carità verso i poveri, gli ammalati, i perseguitati, coloro che portano grandi pesi per la loro lingua, la loro appartenenza etnica o nazionale e in generale verso tutti coloro che nel mondo sembrano perdere ogni senso e valore e soffrono di disperazione e smarrimento. 
Budapest, nel centro dell’Ungheria e dell’Europa, è una città di ponti. Sentiamo la vocazione di essere ponti tra Oriente e Occidente, tra diversi mondi culturali e religiosi e tra varie nazioni. Per questo abbiamo firmato 15 anni fa l’atto di riconciliazione e di amicizia tra le Conferenze episcopali ungherese e slovacca, seguito da una solida esperienza comune di fratellanza e collaborazione reciproca.
È stato accompagnato ugualmente da molta benedizione il percorso della Croce Missionaria attraverso 
l’Ungheria e nei Paesi vicini. Le reliquie dei Santi e Beati della nostra regione hanno risvegliato la coscienza di poter vivere la santità anche oggi, seguendo l’esempio dei grandi Martiri e Confessori dell’ultimo secolo. Oltre a quelli già canonizzati, ricordiamo con venerazione i grandi pastori come il Card. Stefan Wyszynski, di cui la beatificazione si sta svolgendo a Varsavia in queste ore. Conserviamo anche con grande affetto la memoria del venerabile Servo di Dio Card. József Mindszenty, che ha dato un grande esempio di intrepida fedeltà a Cristo, alla Chiesa e al suo popolo.
Santo Padre!
Voglia accettare come dono da tutti noi, qui presenti, la copia di questa Croce Missionaria, che sia un ricordo dei Santi e Martiri della nostra regione. Le chiediamo di presiedere questa Santa Messa che si celebra anche visibilmente nel nome di tutta la Chiesa, e per tutta la Chiesa, affinché possiamo compiere la nostra vocazione nel mondo e per il mondo. Pronunci le parole di consacrazione dell’Eucaristia nella persona di Gesù Cristo, nostro Maestro e nostro Signore che resta sempre con noi.
Grazie, Santo Padre!