Il Papa: è tempo di una giustizia riparativa, si cancelli il debito dei Paesi poveri
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- Creato: 01 Settembre 2020
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Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Ascoltare il battito della creazione, sintonizzarsi sul ritmo del cuore del Creato per ritrovare una relazione con la casa comune, con Dio e i fratelli. Francesco, nel Messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, fa una riflessione profonda sul rispetto della terra, delle risorse che offre, dei mali provocati dall’uomo e della necessità di una “giustizia riparativa” come la cancellazione del debito per i Paesi poveri. Ma in quei battiti si ritrovano anche le ingiustizie inflitte ai popoli indigeni, ai più fragili privati della libertà perché “incatenati nei ceppi delle varie forme di schiavitù moderna, tra cui la tratta delle persone e il lavoro minorile”.
Un grido rumoroso e forte
“La pandemia - scrive il Pontefice - ci ha condotti ad un bivio. Dobbiamo sfruttare questo momento decisivo per porre termine ad attività e finalità superflue e distruttive e coltivare valori, legami e progetti generativi”. Proprio le tante iniziative fiorite anche a 5 anni dalla Laudato Si’ danno speranza nel futuro, rendono più rumoroso “il grido della Terra e dei poveri”. E’ un messaggio pieno anche di auspici e di indicazioni pratiche, una chiamata all’azione per i grandi della Terra invitati a raccogliere gli allarmi delle istituzioni, limitando la crescita della temperatura media globale e tutelando la biodiversità.
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